Fibromialgia
“La fibromialgia è una patologia caratterizzata da dolori muscolari diffusi associati ad affaticamento, rigidità, problemi di insonnia, di memoria e alterazioni dell’umore.
Anche se non esiste una vera cura per questo problema, sia i farmaci, sia un approccio mirato al rilassamento e alla riduzione dello stress possono aiutare ad alleviare i sintomi.”
Questa la descrizione in breve dell’istituto Humanitas.
Non sono ancora ben note le cause specifiche della fibromialgia. Si presume che concorrano una serie di fattori: ormonali, genetici, traumatici, infettivi. Quello che è chiaro è che si tratta di una malattia fortemente invalidante, che genera danni seri sia a livello fisico sia psichico.
La fibromialgia colpisce in genere maggiormente le donne in età adulta e si presenta come dolore sordo e costante in varie parti del corpo. Tale dolore può essere intensificato o scatenato con la pressione di punti specifici, i cosiddetti tender points. La diagnosi è possibile dopo almeno tre mesi dall’insorgere del dolore costante, e va effettuata in centri specialistici.
I sintomi più frequenti sono:
- dolore muscolare diffuso.
- astenia (stanchezza) cronica.
- cefalea muscolotensiva.
- disturbi del sonno.
- disturbi del sistema nervoso.
- problemi cognitivi e della memoria.
- emicranie.
- rigidità muscolare.
- problemi urinari
- colon irritabile.
Potete ben immaginare la gravità e la complessità del quadro clinico e la difficoltà che la malattia crea nel quotidiano e nella vita di relazione.
In genere il trattamento prevede un’insieme di approcci: cure farmacologiche, terapia psicologica, attività di movimento e rilassamento.
Dal mio punto di vista ritengo indispensabile, oltre alle prescrizioni mediche, un approccio olistico.
Approccio olistico alla fibromialgia
Una persona è un complesso organismo costituito da innumerevoli variabili e potenzialità, da miliardi di cellule specializzate e da un sistema nervoso che coordina l’attività dell’insieme. La componente psichica interagisce col sistema in modo strettissimo, alterando la biochimica del corpo, i comportamenti e la percezione. E’ evidente che sia indispensabile lavorare tenendo conto di tutto questo, in generale per ogni persona, ma in particolare quando ci troviamo di fronte a una patologia che comprende tutte le componenti della persona.
Consideriamo ad esempio il sintomo fibromialgico colon irritabile e problemi urinari: il trattamento farmacologico antiinfiammatorio e antiepilettico (spesso prescritto) potrebbe aggravare questa sintomatologia. Non intendo dire che non sia necessario, ma che andrebbe affiancato dall’assunzione di integratori probiotici a protezione dell’intestino e dell’apparato urinario. Il medico e l’esperto di integrazione probiotica dovrebbero lavorare di comune accordo; è comunque possibile trovare informazioni scientifiche accurate e professionali fra operatori di discipline bio-naturali formati in tale argomento, e nelle farmacie più aperte alle terapie naturali.
E’ solo un esempio ma di fondamentale importanza.
L’approccio psicologico potrebbe essere indispensabile dove i sintomi siano particolarmente invalidanti. Però un trattamento classico puramente verbale, a mio parere, non può essere completo ed esaustivo. L’approccio della psicologia funzionale è secondo i miei studi più olistico ed appropriato: si tratta di un metodo che tiene conto degli aspetti legati al singolo individuo, al gruppo sociale di appartenenza, al corpo e alle sue funzioni. Lascio al lettore di approfondire se tale metodo può essere indicato, e consiglio di chiedere all’istituto di Psicologia funzionale quali siano gli operatori più qualificati nella vostra zona.
Approccio bioSomatico
Nella lezione di Ginnastica dolce bioSomatica si lavora nello specifico sul rilascio muscolare e sul buon funzionamento articolare: il dolore si riduce grazie a un utilizzo più consapevole del corpo nella sua componente motoria. I muscoli più rilassati consentono una maggior elasticità e ampiezza dei movimenti, aiutando così la persona a gestire meglio le sue attività quotidiane.
L’altro aspetto fondamentale è legato al rilassamento, sulla cui necessità sono concordi tutti gli studi scientifici sulla fibromialgia. La condizione di rilassamento contribuisce alla produzione di endorfine, l’ormone del benessere, che alza la soglia del dolore e induce calma e positività. Le tecniche apprese possono essere utilizzate per favorire l’addormentamento e nei momenti della giornata in cui ci si senta particolarmente in tensione, o in cui il dolore sia più acuto.
Anche l’aspetto della respirazione è fondamentale. Consideriamo la necessità di una buona ossigenazione per il lavoro muscolare: la sensazione dolorosa tenda a contrarre globalmente tutta la muscolatura, come se contraendoci evitassimo il dolore. Non è così, in realtà, ma proprio il contrario. Inoltre in uno stato di contrattura generale anche i muscoli respiratori sono rigidi e funzionano in modo inadeguato. Questo crea un circolo perverso in cui più siamo contratti e meno respiriamo; meno respiriamo e più ci contraiamo, con aumento della sintomatologia dolorosa.
Aggiungo che la buona ossigenazione di per sè favorisce il rilascio muscolare e genera uno stato di benessere a tutti gli effetti. Infatti oltre che sul dolore il respiro agisce a livello di organi interni e del loro funzionamento, sulla finzione psichica e su quella cognitiva.
Mi sembra molto chiaro a questo punto che l’attività di ginnastica dolce bioSomatica sia un approccio fortemente consigliabile in caso di fibromialgia accuratamente integrato all’aspetto medico.